Ravin du Dardo

Tecnicamente non impegnativa, la forra è imperdibile per l'ambiente unico in cui si snoda: le Calanches di Piana, celeberrimo sito turistico nel nord ovest della Corsica. Qua il granito è più rosso che mai, magnificamente eroso dal vento. Percorso comunque da non sottovalutare, anche tenendo conto del rientro non agevole, nella macchia o… via mare.

Difficoltà: v3 a2 IV
Periodo: primavera
Lunghezza: circa 1,7 km
Dislivello: 393 metri (467-70)
Calate: circa 14, calata più alta 30 metri
Ancoraggi: buoni - 2013
Tempi: 5' avvicinamento + 4h + 50' rientro
Navetta: circa 2 km
Materiale: 2 corde da 60 metri

 

ATTENZIONE! In corrispondenza della prima calata esiste una piccola diga di captazione.

Accesso a valle: da Porto si segue la strada in direzione di Piana fino al parcheggio della Tête du Chien, una curiosa formazione rocciosa a forma di testa di cane.

Accesso a monte: si prosegue verso Piana fino al Pont de Cavallagghiu, che scavalca il Dardo subito dopo la zona più spettacolare delle Calanches. 200 metri oltre sulla destra si trova uno spiazzo in cui parcheggiare.

Avvicinamento: si torna al ponte e si entra nel torrente.

Rientro: quando la forra si apre e si inizia a camminare in orizzontale tra pozze e laghetti, si incontra in riva destra il torrente che scende dal Vallon des Roche Blues; lungo la riva sinistra di questo torrentello, facilmente secco, sale un sentiero ben tracciato. Lo si segue per circa 30', fino ad incrociare un bivio verso sinistra che attraversa il greto. Da qui si risale su una traccia comunque evidente anche se un po' vegetata e, in circa 20', si raggiunge il parcheggio a monte del sito turistico della Tête du Chien.

Nota: è possibile rientrare via mare. Alla confluenza si prosegue (circa 30') fino all'anse du Dardo. Nuotando per 1 km circa in direzione sud si raggiunge la psiaggia di Ficajola, dove è possibile lasciare un auto. Il tutto mare permettendo e dotandosi di pinne.

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