Vallon de la Bendola

Grandiosa gola scavata nel bianco calcare della Valle Roya. Il percorso è molto vario: prima parte secca e piena di disarrampicate, seconda parte con poche pozze ma molto verticale, terza (magnifica) parte con scorrimento e belle calate. Successivamente un lungo tratto, senza grosse difficoltà, in cui si alternano marcia e piccoli tuffi; infine una spettacolare strettoia che si percorre quasi interamente a nuoto. Fisicamente molto impegnativa, per torrentisti allenati e veloci nelle manovre di corda.

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Difficoltà: v4 a3 VI
Periodo: da maggio a luglio
Lunghezza: 16 km
Dislivello: 1340 metri (1770-430)
Calate: circa 37, calata più alta 40 metri
Ancoraggi: dipartimentali - 2008
Tempi: 20' avvicinamento + 14h discesa (9+5) + 1h rientro
Navetta: 33 km
Materiale: 2 corde da 60 metri

 

Accesso a valle: all'uscita autostradale di Ventimiglia seguire le indicazioni per il Colle di Tenda (SS20). Si risale la Valle Roya e dopo Fanghetto si entra in territorio francese. La strada è quindi denominata N204 dai francesi e va seguita fino a raggiungere l'abitato di Breil. Dal paese si prosegue fino alla confluenza con il vallone della Bendola. Continuare fino al bivio per Saorgio Quartier Est / Madonna del Poggio. Si segue la strada in ripida salita e, circa 200 metri prima della chiesetta, si posteggia in corrispondenza di una curva da cui parte una pista sterrata chiusa da una sbarra (freccia n. 160).

Accesso a monte: si ritorna sulla N204 e si prosegue verso monte per circa 10,5 km, superando St-Dalmas e giungendo al bivio per Briga (la Brigue) sulla strada D43. Giunti a Briga si attraversa il paese e si continua in direzione Notre-Dame des Fontaines. Da qui si prosegue ancora per circa 13 km sulla pista sterrata, detta anche Strada dell'Amicizia (Route de l'Amitiè), fino alla Colla Sanson, ormai sullo spartiacque fra Italia e Francia, dove si trova un bivio con indicazioni per Limone-Triora. Si trascura l'indicazione e si prosegue invece verso sud per altri 3 km (le condizioni della strada peggiorano) lungo il crinale fino a quota 1983, dove si trova un gruppo di caserme diroccate in prossimità delle quali si può posteggiare la macchina, poco sotto la Cima di Marta.

Avvicinamento: dalle caserme, sul versante ovest dello spartiacque, si vede l'inizio del vallone. Si segue un sentiero sulla riva sinistra che, dopo un breve tratto nel bosco, scende al letto del torrente (pannello del dipartimento Alpes Maritimes indicante l'inizio del percorso).

Rientro: poco prima del ponte si risale in riva destra, fino ad una strada sterrata. Si prosegue in salita e successivamente, con saliscendi, si segue la strada fino alla Madonna del Poggio, dove termina lo sterrato e ricomincia l'asfalto.

Nota: data la lunghezza del percorso i tempi sono indicativi, è possibile, per una squadra piccola e veloce, ridurre sensibilmente i tempi, così come una numerosa può vederli dilatati a dismisura. Il primo giorno, in ogni caso, conviene ridurre al minimo le perdite di tempo, se si vuole bivaccare comodi.

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