Rio Ase Mortu

Il Rio dell'Asino Morto è una delle molte piccole e piacevoli soprese che ci riserva la Val Cerusa. Il percorso è caratterizzato da due brevi strettoie interrotte da un breve tratto di marcia. Poche le calate armate ma molti i risalti (alcuni non banali) da disarrampicare, eventualmente proteggibili con alberi.

 

Difficoltà: v3 a2 II
Periodo: primavera ed autunno dopo piogge
Lunghezza: circa 0,9 km
Dislivello: 190 metri (380-190)
Calate:

4, calata più alta 20 metri

Ancoraggi: speditivi - 2014
Tempi: 1h 15' avvicinamento + 1h 30' discesa + 5' rientro
Navetta: 0 km
Materiale:

1 corda da 60 metri

Accesso: si lascia la autostrada A10 al casello di Genova Voltri. Si prende la SS1 Aurelia in direzione Savona, si attraversa tutta la delegazione di Voltri ed al termine, prima del ponte sul torrente Cerusa, si svolta a destra in direzione Fabbriche. Si passa sotto il viadotto della A10 e si prosegue fino al successivo viadotto (quello della A26). Proprio sotto il viadotto un ponticello sulla sinistra scavalca il Cerusa. Si segue la strada che risale la riva destra della valle. Dopo 1,8 km si incontra uno spiazzo: sulla sinistra una salita asfaltata e, poco più avanti, il rio ed il termine dell'asfalto. Parcheggiare nello spiazzo in corrispondenza del bivio.

Avvicinamento: dallo spiazzo sale sulla strada asfaltata, poco più a valle parte un sentiero che sale fino a dei capanni. Oltre i capanni si sale "dritto per dritto" per pochi minuti fino a raggiungere un'evidente traccia di sentiero che taglia a mezza costa in leggera salita. Si prosegue in direzione est salendo nel bosco fino a raggiungere il crinale, dove si svolta sulla destra per tracce di sentiero che seguono il crinale stesso per un centinaio di metri. Si raggiunge un'area recintata che si aggira a sinistra, sul lato che dà verso sud, dove i resti di una vecchia mulattiera in leggera discesa portano ad un prato al termine del quale si raggiungono alcune case. Da qui si segueper qualche centinaio di metri, in salita, la strada asfaltata, fino al piccolo borgo di case Ravin, al termine del quale parte un sentiero sulla destra in direzione nord ovest, dove si ritorna sul crinale in corrispondenza di un leccio gigantesco. Qua si prende a destra, in pianura (grossi segni rossi) seguendo il tubo di un acquedotto. Si rientra nel bosco e si raggiunge un primo piccolo ruscello, si prosegue fino ad un secondo ruscello, dopo cui si ricomincia a salire, si incontra un distributore di mangime per cinghiali (un bidone montato su un'intelaiatura di legno). Ancora qualche metro di salita e si esce dal bosco raggiungendo nuovamente un tubo che corre su un sentiero in pianura, ormai in vista della valle dell'Ase Mortu. Un piccolo affluente ci porta in pochi minuti al torrente.

Rientro: in vista di un affluente in riva destra, poco prima di una casa, si esce in riva sinistra e si raggiunge la sterrata che porta al parcheggio a valle

Nota: è possibile raggiungere Case Ravin in auto, con una navetta lunga e su stradine tortuose, ma in questo modo si evita la parte più complicata dell'avvicinamento.

Prima discesa: 06/04/2008 Mattia Pilato, Nanni Pizzorni

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